Come viene ristrutturato il bagno domestico dagli italiani? Per rispondere a questa domanda si può citare una ricerca condotta da Houzz, piattaforma che riguarda il mondo delle ristrutturazioni a 360 gradi.
Tale studio è piuttosto recente, vertendo sull’anno 2017, e ha riguardato un campione di 956 proprietari che hanno eseguito delle ristrutturazioni del loro bagno nei 12 mesi precedenti l’intervista o che avevano in programma di effettuarle nei 3 mesi successivi.
Sono diversi gli aspetti messi in evidenza da questo studio di Houzz, scopriamo subito quindi quali sono quelli di maggior rilievo.
La spesa media per la ristrutturazione di un bagno
Anzitutto, è sicuramente un dato molto interessante quello relativo alla spesa media, la quale è ammontata a 5.800 euro.
Si registra una differenza piuttosto consistente tra bagni grandi e bagni piccoli: per i primi la spesa media tocca quota 6.100 euro, mentre nei secondi la media è di 4.800 euro per ristrutturazione.
Cosa viene ristrutturato con maggior frequenza?
Una domanda fondamentale per avere un quadro nitido circa le ristrutturazioni dei bagni domestici italiani è la seguente: quali elementi vengono rinnovati nel corso di questi interventi?
Al primo posto figurano le finiture delle pareti, quindi operazioni di pittura, di posa in opera di piastrelle o quant’altro necessario: le pareti vengono rimodernate ben nell’82% dei casi.
La percentuale è quasi analoga, 81%, per quel che riguarda la rubinetteria, segno evidente del fatto che il rinnovo di questi elementi tecnici è considerato molto importante sia a livello di design che di funzionalità.
Nel 79% dei casi viene rinnovato il lavabo, nel 78% dei casi il pavimento, mentre nel 77% gli elementi di illuminazione.
Quando si parla di illuminazione del bagno, ovviamente, non si fa riferimento esclusivamente alle lampade, ma anche ai vari elementi tecnici riguardanti tali dispositivi.
Degli elementi che sanno influire in modo consistente sullo stile di queste stanze, nonché sulla loro funzionalità, sono ad esempio le serie civili, e su e-commerce specializzati quali EmmeBiStore è possibile individuarne modelli di primo livello, come ad esempio quelli della serie BTicino Living.
Le scelte più diffuse a livello di arredamento
Offrono degli spunti molto interessanti anche i dati relativi al tipo di arredamento con cui vengono ristrutturati i bagni delle abitazioni, a cominciare dalle distinzioni relative allo stile.
Al primo posto si trova quello contemporaneo, con una percentuale del 34%, segue quello moderno con una percentuale del 33%, mentre tutti gli altri stili si rivelano ben distanti: lo stile industriale, quello classico, quello shabby chic, quello eclettico e quello scandinavo sono scelti con una percentuale rispettiva del 4%.
Lo studio di Houzz chiarisce perfino i colori più gettonati per i vari elementi che compongono l’arredo bagno: le pareti vengono ristrutturate in bianco, tale colore è quello principale anche per quel che riguarda top e mobili, mentre nei pavimenti la scelta più consueta corrisponde al grigio.
Le ragioni che spingono a ristrutturare il bagno
La ricerca di Houzz fa il punto anche sulle ragioni che spingono ad eseguire la ristrutturazione di un bagno, e gli intervistati hanno dichiarato nel 44% dei casi di compiere quest’operazione per personalizzare un casa nuova, nel 29% dei casi per migliorare le condizioni di un bagno ormai deteriorato, nel 19% dei casi per cambiamenti familiari o riguardanti lo stile di vita.
Quanto agli obiettivi più rilevanti della ristrutturazione, al primo posto, con una percentuale del 44%, figura il desiderio di disporre di un bagno facile da pulire e da disinfettare, al secondo (42%) quello di aver un bagno che faccia sentir bene, al terzo (31%) quello di avere una stanza facile da organizzare e in cui trovare gli oggetti senza alcun problema.
Gli aspetti emersi da questa ricerca, dunque, possono sicuramente offrire degli spunti a chi sta valutando la possibilità di ristrutturare il proprio bagno di casa; in tutti i casi, ad ogni modo, è sempre importantissimo fare in modo che il progetto risponda alla perfezione alle proprie preferenze soggettive, sia sul piano della funzionalità che dell’estetica.